Per la prima volta, il 16 gennaio 2025 si terranno nel Campus Universitario ed Ospedaliero “Nostra Signora del Buon Consiglio” e presso il Poliambulatorio “Padre Luigi Monti” in “Rruga e Kavajës”, Tirana, le elezioni per scegliere il “Giusto dell’anno 2025”. Il nome della persona più votato verrà inciso il 6 marzo 2025 su una delle pietre dedicate del "Giardino dei Giusti" situato nel cortile del Campus Universitario ZKM. Il "Giardino dei Giusti" è stato inaugurato per la prima volta in Albania un anno fa su iniziativa della Fondazione Nostra Signora del Buon Consiglio e ogni 6 marzo, nella Giornata Internazionale dei Giusti, designata dal Parlamento Europeo, si sceglie il nome di un nuovo candidato.
Quest'anno sono state proposte 5 candidature, tra le quali ne verrà selezionata una. Il nome vincente emergerà da una votazione segreta tenutasi il 16 gennaio 2025.
Tutti coloro che saranno presenti in questa data all'Università e all'Ospedale Cattolico "Nostra Signora del Buon Consiglio", alla Poliambulanza in “Rruga e Kavajës” o nelle aule del campus universitario sono invitati a esprimere la propria decisione tramite voto su chi dovrebbe essere il "Il Giusto" dell'anno 2025. Questo processo si svolgerà in quattro seggi elettorali che saranno situati presso la Casa Rosa, presso l'Ospedale Cattolico, presso il Poliambulatorio "Luigi Monti" e presso la sede centrale dell'Università Cattolica "Nostra Signora del Buon Consiglio". Fino al 16 gennaio 2025 saranno distribuite le schede informative sulla vita e l’opera dei 5 candidati. Le schede elettorali saranno invece a disposizione degli elettori il 16 gennaio, presso i quattro seggi elettorali improvvisati, come spiegato sopra. Basta segnare in una delle caselle della scheda elettorale il segno per la selezione sul candidato che scegliete e il vostro impegno si realizza in pochi minuti.
I Giardini dei Giusti sono stati creati per onorare le donne e gli uomini che, di fronte a grandi eventi, si sono assunti la responsabilità personale di proteggere la dignità umana e di aiutare le vittime o i vulnerabili. Gli asili nido hanno il dovere di presentare come esempio all'opinione pubblica quelle persone che, anche a rischio della vita, hanno affrontato le difficoltà e preservato i valori umani di fronte a leggi ingiuste o all'indifferenza sociale. Il Giardino dei Giusti è stato costruito nel marzo 2024 nel campus universitario "Nostra Signora del Buon Consiglio" ed è il primo del suo genere in Albania. Nel giardino sono collocate pietre decorative sulle quali viene inciso il nome del Giusto, mostrando così l'eterna bellezza di queste persone. Attraverso questa iniziativa, la Fondazione Nostra Signora del Buon Consiglio intende promuovere tra studenti, dipendenti e ospiti la dimensione spirituale della vita, la cittadinanza attiva e la sensibilità per il bene comune.
CHI SONO I CANDIDATI PER IL GIUSTO 2025?
I Giovani della ROSA BIANCA - I membri della “Rosa bianca” erano giovani studenti ventenni cattolici, protestanti e ortodossi. A loro si era unito il professore universitario Kurt Huber. Nella foto vediamo Hans Scholl, sua sorella Sophie e Christoph Probst; appartenevano al gruppo anche Alexander Schmorell e Willi Graf. Insieme organizzano un pericoloso sistema clandestino attraverso il quale tentano di sabotare il regime di Hitler. In particolare, si dedicano a stampare e diffondere volantini che incitano i loro connazionali a ribellarsi e resistere al nazionalsocialismo in nome della libertà e della fratellanza tra i popoli. Al primo volantino del giugno 1942, ne seguono altri cinque, fino al 18 febbraio 1943. I fratelli Scholl sono scoperti e arrestati presso l’Università di Monaco di Baviera. Poi anche gli altri componenti vengono arrestati dalla Gestapo, processati e condannati alla decapitazione. Prima dell’esecuzione Sophie disse: “Una giornata di sole così bella ed io me ne devo andare…Non importa di morire se le nostre azioni saranno servite a scuotere e risvegliare le coscienze”.
Adriano Olivetti - Nasce nel 1901 da famiglia ebrea. Conseguita la laurea in chimica industriale entra nell’azienda paterna, lavorando insieme agli operai per rendersi conto delle loro difficoltà e delle loro esigenze. L’azienda, costruttrice di macchine da scrivere e prodotti di meccanica di precisione, si è affermata sul mercato internazionale, ma guarda anche alla tecnologia elettronica: nel 1959 viene introdotto sul mercato il primo calcolatore elettronico, il ‘nonno’ del computer. Divenuto presidente dell’azienda Adriano moltiplica i servizi e le iniziative destinati ai dipendenti e ai loro familiari, tra cui assistenza sanitaria, assicurazioni, asili nido e colonie estive per i bambini, complessi residenziali, biblioteche e centri ricreativi per le famiglie. L’atmosfera di cooperazione e reciproco rispetto tra dirigenti e operai che regna nelle sue fabbriche è un elemento importante del successo dell’azienda. Adriano Olivetti non è stato soltanto imprenditore, ma anche urbanista, scrittore, editore e, prima di ogni altra cosa, un riformatore sociale che punta sul senso di comunità. Olivetti, che in seguito aderì alla fede cattolica, era solito ricordare a sé stesso, e talvolta anche ai suoi operai: «cercate prima il Regno e la giustizia di Dio e tutte queste cose vi saranno date in più». È morto nel 1960.
Cicely Saunders - Cicely (1918-2005) è figlia di una famiglia facoltosa ma non altolocata, che lascia gli studi di economia per diventare infermiera. Nel 1967 ha dato vita al primo hospice moderno, rivoluzionando la storia della medicina e dell’assistenza inventando le cure palliative. L’hospice è un luogo nel quale al malato terminale è riconosciuta una dignità specifica. Anche quando la malattia è incurabile, la cura continua, la sofferenza può essere mitigata e alla dimensione interiore (psicologica, intellettuale, spirituale) vengono riservate attenzioni non inferiori a quelle destinate al corpo. In un hospice non si guarisce, ma non si resta mai soli. Nel 1981 ha ricevuto il Premio Templeton e ancora oggi l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) riconosce le sue intuizioni come standard fondamentali dell’assistenza. La sua vita spirituale la portò alla conversione dall’ateismo allo stile cristiano nella Chiesa Evangelica. Diceva: “Il medico e il personale devono rischiare tutto, condividendo in un Incontro la comune vulnerabile umanità di chi cura e di chi è curato. Cercare il senso della vita, e della vita che resta, camminando insieme verso la ‘speranza oltre la speranza’”.
Antonio Megalizzi - Nato nel 1989, Antonio si era laureato in Scienze della comunicazione e stava frequentando il corso di laurea magistrale in Studi europei ed internazionali presso l’Università di Trento. Nel 2015 frequenta una summer school a Bruxelles e qui intercetta il gap comunicativo tra istituzioni europee e cittadini: progetta dei format per spiegare e avvicinare l’Unione Europea alla gente. Intanto cresce come speaker radiofonico e giornalista. Entra a far parte della redazione italiana di Europhonica, il format delle radio universitarie europee, per creare lo sviluppo di una cittadinanza europea consapevole. In quattro anni realizza oltre 100 pezzi radiofonici sull’UE e forma 40 ragazzi, partecipando a decine di trasferte al Parlamento Europeo di Strasburgo dove intervista molti eurodeputati. Antonio viene ucciso a 29 anni nell’attentato terroristico dell’11 dicembre 2018 a Strasburgo, nel cuore dell’Unione Europea. In suo nome è stata costituita la Fondazione Antonio Megalizzi, con lo scopo di promuovere, coordinare, organizzare e supportare le iniziative e le manifestazioni che portano avanti il sogno europeo di Antonio. Hanno così testimoniato i suoi amici: “Antonio era un mare di sogni, e la determinazione di volerli realizzare tutti. Antonio era l’empatia, la capacità di comprendere la sofferenza altrui. Antonio era fonte d’ispirazione, data la sua dedizione nel portare a termine i suoi lavori, con umiltà e senza sbandierare i suoi sforzi. Con la forza di pretendere sempre il massimo da sé stesso”.
Ibrahim Rugova - Politico kosovaro (1944-2006), viene eletto nel 1989 presidente della Lega democratica del Kosovo (LDK). Indipendentista moderato, tentò di negoziare con i serbi l’autonomia del Kosovo, costituendo intanto una sorta di «governo-ombra» della regione, allora parte della Federazione jugoslava: nascono scuole e ospedali che si sostengono grazie all’auto-tassazione degli albanesi residenti all’estero. In Rugova emerge chiaramente la volontà di una lotta non violenta e della riconciliazione del popolo kosovaro-albanese per fermare le vendette di sangue, che costituivano una radicata consuetudine sociale. Dopo l’autoproclamazione della Repubblica del Kosovo in seguito a un referendum, Rugova ne divenne presidente (1992). Durante la guerra del 1998-99 fu un importante punto di riferimento politico, anche per i governi occidentali. Nel 2001 Rugova divenne il primo presidente del Kosovo indipendente. Una paziente e impegnata resistenza pacifica al regime serbo di Slobodan Milosevic ispirò la sua azione politica lungo la difficile, decennale crisi kosovara. Per tali motivi gli fu attribuito l’appellativo di “Gandhi kosovaro”. Scomparve prematuramente nel gennaio 2006.