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ESSERE ATTENTI AL TERRITORIO E ALLA COMUNITÀ

Il nuovo impianto fotovoltaico della Fondazione “ZKM” è un esempio di concreta transizione energetica per il rispetto dell’ambiente e dell’uomo che lo vive


Per renderci conto di quanto, oggi, sia essenziale l’energia, è sufficiente pensare ai gesti e alle attività che compiamo ogni giorno. L’energia è spesso data per scontata e ce ne ricordiamo solo quando manca (o al pagamento delle bollette). La questione dell’energia si intreccia con altre diverse e urgenti questioni del nostro tempo.

Da una parte la produzione di energia è ancora legata ai combustibili fossili (gasolio, gas, carbone…); dall’altra, i consumatori continuano a comportarsi trascurando l’impatto ambientale dei loro consumi. L’aumento dei fenomeni atmosferici estremi e le anomale temperature degli ultimi mesi evidenziano l’urgenza di accelerare la transizione verso fonti rinnovabili. Le istituzioni pubbliche non favoriscono, con convinzione, questa transizione e le imprese private solo eccezionalmente.

La Fondazione Nostra Signora del Buon Consiglio - che gestisce a Tirana l’omonimo Complesso ospedaliero-universitario di ispirazione cattolica - ha promosso azioni concrete di sfruttamento delle energie rinnovabili, come quella del sole, che consentono l’autosufficienza. Il movente ideale di questa scelta è rappresentato dalla lettera di papa Francesco Laudato si, pubblicata già nel 2015 e riconosciuta universalmente come la più organica presa di posizione rispetto ai temi legati alla custodia della “Casa comune”, la terra. Nella recente lettera Laudate Deum, papa Francesco ha ulteriormente sollecitato il coraggio di agire per la custodia della Casa comune.

La Fondazione ha affidato la realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico all’azienda “Albesol”, operativa a Tirana dal 2006. La produzione di energia installata per 500Kw, a luglio 2023 ha prodotto una media di 2000 Kw; con un intervento successivo sarà raddoppiata per coprire anche l’Ospedale.

Il Papa afferma che “mentre l’ordine mondiale esistente si mostra impotente ad assumere responsabilità, l’istanza locale può fare la differenza. È lì infatti che possono nascere una maggiore responsabilità, un forte senso comunitario, una speciale capacità di cura e una creatività più generosa, un profondo amore per la propria terra, come pure il pensare a quello che si lascia ai figli e ai nipoti” (Laudato si’ 170).

Dalla lettera è sorta poi la Piattaforma di iniziative Laudato si’, uno spazio condiviso in cui la Chiesa sviluppa una risposta decisa e attiva alla crisi ecologica (laudatosiactionplatform.org).  La Piattaforma consente di agire ora, quando è “urgente e necessario”. (LS 57).  La Fondazione ha deciso di mettersi in gioco. Il risparmio energetico sarà quindi destinato ad ampliare e migliorare le aree verdi, a piantare alberi, a raccogliere l’acqua piovana.


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