**L’essere in aula: parliamone insieme**
05 aprile 2023
UCNSBC
Breve nota di sintesi sul seminario
Si è svolto, nell’aula B101 dell’Università Nostra Signora del Buon Consiglio, nell’ambito dei Seminari Interdisciplinari UCNSBC del mercoledì, il seminario, indetto dal CRISU, dal tema **L’essere in aula: parliamone insieme**
Hanno discusso, seduti in cerchio, relatori e studenti.
Collegato da remoto il Prof. Zanasi
Dopo i saluti e ringraziamenti da parte del moderatore, Prof. Mauro Bisceglia:
- a tutti i presenti, con particolare attenzione, agli Studenti
- al Presidente delle Fondazione Nostra Signora del Buon Consiglio, Frate Ruggero Valentini, per aver consentito lo svolgimento dei lavori
- al Magnifico Rettore, Prof. Leonardo Palombi, per aver riposto fiducia in tale iniziativa
- al Direttore del CRISU, Padre Appolinaire Anguissa Metogo, per aver prontamente condiviso tale attività
- al Prof. Bruno Zappacosta, Vice Rettore, nonché Coordinatore del Ciclo dei Seminari Interdisciplinari dell’UCNSBC, per aver accettato che tale attività fosse celebrata come seminario Interdisciplinare
- alla Dr.ssa Evis Karandrea, Amministratore dell’UCNSBC, per aver seguito con attenzione l’evolversi di tale iniziativa
- ed alle relatrici ed i relatori per l’entusiasmo espresso nell’affrontare tale fatica.
Il Prof. Zanasi, nel suo intervento si è soffermato sull’importanza dello stare in un gruppo, quel gruppo dell’aula universitario dove lo studente si trova contestualizzato nel momento di transizione dalla scuola superiore, all’Università. L’Università come un grande calderone nel quale lo studente si trova inglobato. E, se non riesce a prendere immediata consapevolezza dei problemi e delle dinamiche alla base di tale cambiamento, facilmente si incorre nella diaspora, nel blocco dello studente o addirittura nell’abbandono. Il Prof. Zanasi, ha sottolineato l’importanza dell’accoglienza e dell’attenzione che l’Università deve porre di fronte a questi problemi di inclusione dello studente.
A fatto seguito l’intervento della studentessa Kamela Dedaj, la quale si è soffermata, sull’importanza del concepire la lezione e dello stare in aula, che non deve limitarsi alla semplice presenza solo per avere come fine quello di superare l’esame o imparare una professione. Lo stare in aula, Kamela, lo vede come un momento di crescita, di conoscenza in senso ampio, di apertura mentale ed acquisizione di capacità critica. L’essere in aula per la crescita personale, professionale ed umana.
La Prof.ssa Edlira Bejko, ha illuminato i presenti con semplici ed incisivi concetti. Il momento dell’incontro in aula tra studenti ed insegnante, è un momento di scambio dei propri punti di vista; è un punto di intersezione dei pensieri; di comunicazione e di dialogo. L’aula universitaria deve preparare lo studente alle sfide della vita; deve educare alla buona educazione. Bisogna consentire agli studenti di stare bene, in quanto aiuta ad un migliore apprendimento. Avviare gli studenti verso la libertà del pensiero, al fine di esprimere la massima potenzialità.
Sonja Ndoka, studentessa di Medicina, si è soffermata sull’importanza dello stare in aula, ma con la giusta attenzione. Attenzione che strategicamente deve essere rubata allo studente, grazia alla capacità dell’insegnate. L’obbligatorietà della lezione dovrebbe essere totale, perché, ciò che si riceve dal docente durante la lezione non lo si trova in nessun libro. Lo studente deve interpretare il ruolo dell’attore principale per ottenere il massimo rendimento dalla lezione e non solo!
La Prof.ssa Alketa Coku, psicologa dell’UCNSBC, ha posto un punto fermo sul desiderio. Il desiderio quale motore che spinge ogni movimento dell’essere, del corpo, dell’entità. Il desiderio del sapere, che muove lo studente verso l’aula. Docente, per Alketa, si è, non si diventa. L’insegnante, tramite il modello del suo stile, che è unico, non insegna la vita, ma di preparare alla vita.
Il Prof. Mauro Bisceglia, si è soffermato sulla doppia declinazione della parola “essere”, che investe la duplice figura dello studente e dell’insegnate. Un binomio al quadrato! L’aula, da aulòs (flauto) che incantava le Muse, deve incantare gli studenti, grazie alla vibrazione delle parole dell’insegnate. Parole che devono incuriosire lo studente a tal punto da fargli accettare la fatica certa dello studio a fronte di una futura ed incerta ricompensa; così come nel cammino, che non è la meta importante, ma il cammino stesso, con la fatica che richiede.
Si sono conclusi i lavori a seguito di un interessante dibattito apertosi tra gli studenti e i docenti presenti in aula.