Nell’ambito delle attività del Centro di Ricerca in Scienze Umane (CRISU), il 03 novembre 2022 alle ore 10:30, si è tenuto, in presenza, a Bari presso l'Aula Magna del Dipartimento di Economia e Finanza dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro, e da remoto, il Convegno sul tema:
*Educazione Finanziaria: Etica, Cultura, Crescita*
Tale evento, inserito nell’ambito del mese dell'Educazione Finanziaria, ha visto coinvolte l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e l’Università Cattolica “Nostra Signora del Buon Consiglio” di Tirana, ed ha riunito intorno ad un tavolo eminenti personalità del mondo della finanza e del mondo accademico, alla presenza di numerosi studenti.
Il tema della giornata, tanto ampio quanto rilevante, ha dato libero spazio ai vari relatori di condividere la loro esperienza sul rapporto tra finanza, educazione, etica, cultura e crescita. Il denominatore comune, come è emerso dagli scambi, è il territorio. La finanza è infatti uno strumento al servizio del territorio. Di fronte ai nuovi sviluppi che stanno cambiando il volto della finanza oggi giorno, è essenziale riaffermare la rilevanza della giustizia sociale, della giustizia ambientale e del dialogo con noi stessi. È chiaro oggi che il rapporto tra diritto ed economia richiede una profonda riflessione. Il diritto stabilisce il bene. Come laboratorio di discernimento dei modelli economici, l'Università ha rilevante voce in capitolo. È dal mondo della scienza (l'Università) che si potrebbe sviluppare una nuova etica della finanza, sia fondamentale che epistemica.
All'inizio dei lavori, il moderatore Prof. Mauro Bisceglia ha dato la parola alle autorità accademiche, politiche e religiose per i saluti istituzionali. Prof. Stefano Bronzini, Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Prof. Ardian Ndreca, Magnifico Rettore dell'Università Cattolica “Nostra Signora del Buon Consiglio” di Tirana, S.E. Mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari e la dott.ssa Albana Tole, Viceministro dell'Istruzione del Governo albanese.
In questa prima fase di saluti, sono emersi vari aspetti meritevoli di interessanti approfondimenti. I due Rettori hanno messo particolarmente in luce il ruolo dell’Università come laboratorio a servizio del discernimento dei modelli economici per il territorio, così come l’Arcivescovo ha sottolineato la percezione significativa di ciò che incide nel quotidiano sulla società. Si percepisce con una maggiore evidenza la necessità di tutelare la giustizia sociale e il rapporto con l’ambiente da intendere a sua volta in termini di giustizia. La Viceministra Albana Tole (che ha inviato il testo del suo saluto), sottolinea come l’educazione finanziaria dovrebbe intervenire “innanzitutto per formare gli attori finanziari che hanno a cuore il bene del territorio, ma anche per formare la popolazione alla consapevolezza dei vantaggi della finanza. Un servizio per creare ricchezza, lavoro e benessere, ma soprattutto eguaglianza sociale”.
Il Cavaliere Augusto Dell'Erba, Presidente di Federcasse, la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo Casse Rurali, è l’associazione di rappresentanza di oltre 430 banche, che tutela e promuove gli interessi delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen italiane e delle società del Sistema, nel suo intervento, ha voluto proporre agli studenti e ai loro insegnanti un tema di grande attualità tra le questioni che oggi interessano e influenzano la fiducia, ovvero il rapporto tra economia e diritto. Il Cavaliere ha infatti sottolineato come chi “possiede” la legge possa anche stabilire il bene e il suo valore, mostrando come il valore del bene possa variare e cambiare in funzione appunto della legge.
L’Avv. Teresa Fiordelisi, Vicepresidente di Iccrea Banca SpA, l’Istituto Centrale del Credito Cooperativo, capogruppo del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, con oltre 130 banche in tutta Italia. Tra l’altro anche Presidente di iDEE, l’Associazione delle Donne del Credito Cooperativo. Nel suo intervento ha messo in luce alcuni aspetti derivanti proprio dalla sua esperienza di donna nel mondo del Credito Cooperativo e di quello della finanza in generale, sottolineando come molti stereotipi legati alla diversità di genere non dovrebbero avere fondamento in una collettività che gode di una buona cultura finanziaria. Da studi fatti purtroppo emerge come la diversità di genere provoca comportamenti nelle scelte finanziarie, di avversione o propensione al rischio, in funzione appunto alla diversità di genere. Tipologie di investimenti diversi, che una famiglia affronta a seguito della nascita di un figlio, se questo maschio o femmina. Una buona scuola e conseguentemente una sana educazione finanziaria, sono un’ottima base per porre equilibrio tra insignificanti congetture.
La Dott.ssa Magda Bianco, Capo del Dipartimento Tutela della clientela ed educazione finanziaria, della Banca d’Italia e componente del Comitato Promotore dell’Educazione Finanziaria in Italia, nella sua presentazione si è soffermata sulla prima articolazione del tema della giornata: l'educazione finanziaria, la sua pertinenza, lo stato delle cose e l’impegno per il presente e il futuro. Il suo intervento ha messo in luce la grande incertezza nel comune cittadino di fronte alle questioni finanziarie. All’incertezza si accompagna la vulnerabilità dovuta anche all’aumento della povertà e delle disuguaglianze. Al momento, la colpa è imputata alla guerra e all’inflazione. Un tale scenario impegna il mondo del sapere verso una maggiore resilienza ed inclusione finanziaria dei cittadini, consapevoli delle scelte di natura economica. L’analisi della Dottoressa sia a livello nazionale che internazionale ha messo in luce alcuni problemi, in modo particolare i divari dovuti al genere. Infatti, si evince, a titolo di esempio, che per fattori culturali ed alcune attitudini (avversione al rischio, alla competizione e self confidence), le donne hanno minori competenze finanziarie. L’intervento si è concluso con la presentazione dei programmi di educazione finanziaria sia del 2017 che del 2021, pilotato del Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività dell’educazione finanziaria. L’educazione finanziaria è una risposta a un mondo che cambia.
La Dott.ssa Brunilda Isaj, Segretaria Generale dell’Associazione Microfinanza in Albania, intervenendo per via telematica dall’Albania, si è concentrata sul problema dell'alfabetizzazione finanziaria in Albania. Su una griglia che prende in considerazione la conoscenza, i comportamenti e le attitudini di fronte agli argomenti rilevanti della finanza, i dati mostrati hanno evidenziato che il livello di alfabetizzazione finanziaria degli albanesi è basso rispetto alla media degli individui nel mondo. Le persone in Albania possiedono solo il 53% (11,2 su 21) del totale delle conoscenze, dei comportamenti e degli atteggiamenti finanziari, il che si riflette in un basso livello di inclusione finanziaria. Solo il 54% degli albanesi conosce almeno cinque prodotti finanziari, rispetto all'83% degli individui a livello globale. Inoltre, l'uso dei prodotti di pagamento è quasi 2,5 volte inferiore al livello globale. I dati mostrano un basso punteggio di benessere finanziario degli individui in Albania, che riflette la loro insicurezza sulle finanze e sulla pianificazione del futuro.
Nel suo intervento, Padre Appolinaire, Direttore del Centro di Ricerca in Scienze Umane (CRISU), ha posto l’enfasi sul rapporto tra finanza ed etica. Dopo aver considerato tre approcci di questo rapporto negli ultimi decenni, egli ha sottolineato come si è trattato finora di una prospettiva reattiva. La questione etica nella finanza ha finora risposto a delle problematiche già verificate, in modo particolare nella crisi del 2007-2008. Egli pensa che “la questione etica, anche nel mondo della finanza, ha bisogno di essere posta al fondamento. Ogni realtà, ogni attività umana, per intenderci, trova la sua valenza etica nella sua stessa ragione di esistere. La domanda da porsi è dunque: perché esiste la finanza? A cosa serve? Porre la questione, a cosa serve, non significa semplicemente portare un valore strumentale, una efficienza nell’uso, ma andare ben oltre, in profondità. A cosa serve, porre la questione della realizzazione piena dell’uomo? Come la finanza partecipa al welfare? Tanto per rimanere in termini moderni, per quanto imprecisi!”. La risposta è di considerare alla base la finanza dal suo fondamento, con una etica fondamentale, e di prendere in considerazione gli stessi strumenti della finanza con una etica epistemica. Ciò richiede una grande competenza in materia. Gli specialisti di una tale etica dovranno essere alla base specialisti della finanza e al contempo, specialisti della scienza etica.
I lavori si sono conclusi con l’intervento dell’Avv. Alessandro Mele, presidente della BCC di Putignano, che ricordava per l’occasione, il decimo anniversario della BCC di Putignano, nata dal sogno di un gruppo di uomini volenterosi ed esorta i giovani al sapere, indice di consapevolezza e libertà.